Engagement dei dipendenti in dati
A restituire un quadro del mondo del lavoro è un report del 2024, State of the Global Workplace, – condotto su 3.3 milioni di lavoratori in 50 settori diversi, in tutti i continenti –della società di consulenza e di analisi Gallup. Quella che emerge è una tendenza cresciuta progressivamente post-pandemia: si tratta della graduale perdita di interesse dei dipendenti nei confronti della loro mansione. L’assenza parziale o totale dell’employee engagement quindi, termine del linguaggio HR con cui si indica il grado di motivazione e coinvolgimento che le risorse hanno nei confronti del loro lavoro, comporta per le aziende stesse un problema fattuale.
Gallup ha calcolato che il basso impegno dei dipendenti sul lavoro costa all’economia globale 8,9 trilioni di dollari, pari al 9% del PIL mondiale. Bassa produttività, un alto turnover e la mancanza di innovazione sono infatti le conseguenze di questo fenomeno.
Uno sguardo generale
Come da poco accennato, a partire dalla pandemia si è verificata un’inversione di tendenza importante. Se infatti fino al 2020 si registrava un alto tasso di soddisfazione lavorativa dei dipendenti, è a partire da quel frangente si è verificato un picco generale dell’employee engagement.
Al di là dell’impegno dei dipendenti nel loro lavoro quotidiano, il quadro descritto da Gallup mostra una generazione di persone che si trova a convivere con tristezza, stress e insoddisfazione. Pare che una risorsa su cinque viva un costante senso di solitudine: dato che peggiora addirittura per le risorse under 35 che lavorano da remoto. A sostegno della generale insoddisfazione che i dipendenti provano nella loro mansione, un report di Hacking Talents testimonia che il 43% dei partecipanti percepisce una forte carenza di relazioni empatiche sul luogo di lavoro. Infine, in Europa la percentuale di engagement si attesta al 13% contro il 23% del dato mondiale. Tuttavia, il benessere mentale dei dipendenti europei è migliore rispetto a quello delle persone di altri Paesi.
In Italia
L’Italia si attesta purtroppo sulla stessa linea dell’Europa. Risulta infatti tra le nazioni con il più basso valore di employee engagement, dal momento che solo l’8% dei dipendenti si sente attivamente impegnato e motivato. Il sondaggio già citato mostra che, ad influire sull’insoddisfazione lavorativa, è la mancanza di opportunità di cambiare mansione. Poco più del 10% degli intervistati ritiene che questo sia un buon momento per trovare lavoro. Allo stesso tempo, il 41% degli italiani cerca attivamente un altro lavoro: si tratta una delle percentuali più alte d’Europa.
Se negli altri indicatori l’Italia si conferma nella media europea (ad esempio per quanto riguarda la qualità della vita), il 25% dei lavoratori italiani ha dichiarato di provare tristezza quotidiana.
Strategie per migliorare l’employee engagement
In tutto il mondo in questo frangente storico, e dunque anche in Italia, i livelli di engagement sono particolarmente bassi e sono accompagnati da alti livelli di stress. Considerando che il benessere sul luogo di lavoro è una sfida significativa, il quale ha un impatto diretto sulla salute delle risorse stesse e sulla produttività, che cosa possono fare le aziende per migliorare l’employee engagement? Ecco alcune strategie:
- Comunicazione Aperta
Creare un ambiente di lavoro in cui tutti i dipendenti possano avere la possibilità di esprimere idee e preoccupazioni. Inoltre, una comunicazione interna curata è uno strumento efficace per trasmettere valori e progetti aziendali.
- Cultura aziendale inclusiva
L’azienda stessa può farsi promotrice di importanti messaggi di sensibilizzazione culturale. Ad esempio, può promuovere l’inclusione e la diversità attraverso l’organizzazione di workshop dedicati.
- Formazione continua
Fornire alle risorse la formazione necessaria, sempre. Questo contribuisce non solo a coinvolgere i dipendenti, ma anche ad accrescere le loro capacità professionali. Piani di sviluppo individuali, onboarding strutturati, formazioni esperienziali, coaching one to one e workshop su specifiche soft skills sono utili alleati per il miglioramento continuo e la crescita delle persone.
- Programmi di riconoscimento e incentivi
A chi non piace ricevere gratificazione nel proprio lavoro? È quindi importante riconoscere dei bonus, quando vengono raggiunti determinati obiettivi trimestrali o annuali. Ma non solo: sistemi di riconoscimento peer to peer e premi simbolici – come “dipendente del mese” – soddisfano il dipendente.
- Attività di Team Building
Questo genere di attività aiuta i dipendenti a conoscersi, collaborare e ascoltarsi, favorendo un ambiente di lavoro sano e affiatato. Anche un pranzo o una cena aziendale possono essere delle ottime occasioni per rafforzare il team.
- Strumenti tecnologici
Slack, Asana, Trello e Microsoft Teams sono piattaforme che consentono non solo la condivisione di file, ma anche la comunicazione via chat e la creazione di gruppi di lavoro. Proporre sconti o regalare un abbonamento ai dipendenti per applicazioni di mindfulness e programmi di fitness, può essere un buon incentivo per migliorare la propria salute nel tempo libero.
- Work-life balance e smart working
Lavorare costantemente per migliorare le opzioni di flessibilità lavorativa e garantire maggiore libertà personale ai propri dipendenti. Come? Grazie a permessi di paternità – oltre al permesso di maternità -, orari flessibili contro il tradizionale orario d’ufficio, convenzioni per usufruire dei mezzi pubblici ed infine, ovviamente, anche lo Smart Working.
- Sondaggio sull’employee engagement
Per la comprensione dei bisogni e delle problematiche dei dipendenti, i sondaggi sono uno strumento indispensabile in un’azienda. Saggiare le percezioni delle risorse riguardo al loro lavoro quotidiano – in unione ad una comunicazione costante e trasparente – può aiutare ad arginare e prevenire molteplici situazioni. Risorse Umane e manager devono lavorare costantemente per mettere al centro del loro lavoro il rapporto con il dipendente.
L’employee engagement è fondamentale per il successo aziendale, poiché dipendenti motivati e coinvolti tendono a essere più produttivi, creativi e leali verso l’azienda. D’altra parte, emerge da un’indagine che le risorse che si sentono apprezzate e valorizzate sul lavoro hanno 5 volte più probabilità di rimanere in azienda. Apportare migliorie per coinvolgere le risorse significa non solo creare un ambiente di lavoro positivo, nel quale i collaboratori si sentono ascoltati e apprezzati, ma anche aumentare il loro benessere e ridurre concretamente il turnover aziendale. Investire nell’engagement significa, quindi, investire nella crescita e nella sostenibilità dell’azienda, creando un clima di collaborazione e fiducia reciproca.