performance e competenze

Formazione esperienziale: la formazione innovativa

Secondo una ricerca internazionale condotta da CoachHub, è emerso che nel 2022 le aziende italiane hanno aumentato del 94% il budget destinato alla formazione.

Emerge la necessità, soprattutto alla luce degli ultimi eventi storici, di trovare soluzioni stimolanti che contribuiscano positivamente alla crescita delle risorse e al loro benessere all’interno dell’azienda. Da qui la scelta di adottare degli approcci all’apprendimento non standard, usando proposte innovative e in grado di mantenere sempre alta la curva d’attenzione. La formazione esperienziale ne è un esempio.

Che cos’è la formazione esperienziale?

La metodologia esperienziale mette la persona al centro del processo di apprendimento che è basato sulla sperimentazione di situazioni reali e di esercizi pratici in cui i partecipanti hanno l’occasione di “imparare facendo” ciò che poi trasferiranno in azienda. Ciò si traduce nell’organizzare e creare esperienze significative come basi su cui lavorare, per facilitare la capacità di riflessione dell’individuo e stimolarne la creatività. L’apprendimento, dunque, non è concepito come assimilazione passiva, ma come attività proattiva, in cui il discente è protagonista dello sviluppo della propria conoscenza. Spetta al formatore il delicato compito di essere il facilitatore dell’apprendimento.

 

Contesti di applicazione

La formazione esperienziale mixa elementi razionali ed elementi emozionali in modo unico.  È un’attività estremamente utile quando un’azienda ha come obiettivo:

  • Attrazione, sviluppo e mantenimento di talenti
  • Potenziamento competenze individuali
  • Accompagnamento nei processi di cambiamento
  • Riduzione tempi di onboarding per i nuovi assunti
  • Miglioramento delle capacità manageriali: leadership, assertività, negoziazione, feedback

  • Incremento potenzialità dei team di lavoro, spirito di gruppo, problem solving

  • Sviluppo benessere psicofisico: gestione dello stress, promozione stili di vita sani.

Tipologie di formazione esperienziali

Quando parliamo di formazione esperienziale nell’immaginario collettivo si pensa ad un’uscita a cavallo, una caccia al tesoro, un’avventura in kayak. Tante sono le attività outdoor. In questi casi viene chiesto alle risorse di uscire dalla propria zona di comfort e di mettersi in gioco in contesti nuovi e lontani rispetto a quelli comuni. Si sviluppano così abilità inaspettate, capacità inutilizzate, piccole sfide per una grande crescita personale.

L’esperienza però può essere indoor ovvero svolta all’interno dell’azienda, anche da remoto. Simulazioni, giochi di ruolo, attività stimolanti dedicate al raggiungimento di un obiettivo o al superamento di un problema.

Le attività, in ogni modo, sviluppano una o più attitudini e possono essere personalizzate in base alle esigenze delle risorse da coinvolgere. Alcuni esempi:

L’attività esperienziale può essere divisa in diversi step e sicuramente uno dei ruoli più importanti lo svolge il debriefing, ovvero il momento in cui in una o più fasi i partecipanti grazie al supporto di un facilitatore, ripercorrono l’esperienza sviluppando riflessioni e piani d’azione. Vengono identificate le criticità e individuate le possibili soluzioni.

Vantaggi e benefici

La formazione esperienziale è uno strumento prezioso indipendentemente dal settore e dalla dimensione dell’azienda che ne beneficia. Il miglioramento degli aspetti relazionali è uno dei vantaggi più concreti che si possono ottenere: gruppi motivati, propositivi e collaborativi, ma anche sviluppo delle capacità personali con l’uscita dalla comfort zone e la scoperta di abilità e capacità nascoste.

La capacità di mettere in atto nell’immediato le conoscenze acquisite grazie anche allo scambio continuo e reciproco di feedback da parte del gruppo di lavoro e dal formatore, rappresenta un altro risultato certo.

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