Ben trovati al secondo appuntamento del nostro Viaggio nel mondo dell’Intelligenza artificiale.
All’interno del primo articolo, abbiamo parlato di come la IA sia una delle tecnologie più affascinanti al giorno d’oggi (se vi siete persi la prima puntata, potete recuperarla qui: https://www.upskill-formazione.it/lasciati-ispirare/viaggio-nell-intelligenza-artificiale/ )
Nonostante sia argomento di uso comune da pochissimo tempo, si sono immediatamente creati schieramenti a favore o contro questa tecnologia. Come per ogni novità, la chiave per una pacifica convivenza è la conoscenza: capendone le caratteristiche potremo trarne il massimo beneficio, senza averne paura a priori o ostacolarla.
Parlare della storia dell’intelligenza artificiale è un racconto fatto di successi ma altrettanti insuccessi, momenti di fioritura e momenti di sconforto.
Guardare la sua storia ci permette anche di vedere come in realtà, quello che oggi ci sembra un’innovazione di portata eccezionale, siano effettivamente concetti già visti e studiati in passato, abbandonati per molto tempo a causa dell’inadeguatezza della tecnologia e delle basi dati disponibili all’epoca.
Partiamo dall’inizio. Alcuni concetti matematici fondamentali nascono già alla fine del 1800.
Sarà poi nel 1936, durante la Seconda Guerra Mondiale, che Alan Turing, geniale matematico e informatico inglese, propose una macchina teorica in grado di risolvere qualsiasi calcolo se adeguatamente programmato, la cosiddetta “Macchina di Turing”, fondando così importanti basi per l’evoluzione dell’informatica e dell’Intelligenza artificiale.
La macchina di Turing è un modello astratto di un computer che può eseguire istruzioni passo dopo passo su un nastro infinito.
Questa idea ha gettato le basi per la teoria della computazione e l’informatica moderna, e la sua validità teorica è stata supportata nel corso del tempo grazie all’implementazione delle capacità tecnologiche arrivate successivamente, come ad esempio i Computer Programmabili e lo sviluppo di Software.
Si iniziò a parlare ufficialmente di “Intelligenza Artificiale” dagli anni ’50.
Tra i pionieri di questa disciplina abbiamo John McCarthy, Marvin Minsky, Nathaniel Rochester e Claude Shannon che iniziarono a esplorare la possibilità di creare programmi che potessero simulare alcune delle abilità umane, come il ragionamento, l’apprendimento e la comunicazione.
Altro passo in avanti concreto in quegli anni fu lo sviluppo del modello matematico/informatico definito “percettrone” (in inglese perceptron) un modello di rete neurale artificiale, il primo di questo genere, introdotto nel 1958 dallo psicologo statunitense Frank Rosenblatt.
Durante tutti gli anni ‘50 e ‘60 seguì una fase di ottimismo riguardo alle possibilità che poteva offrire l’intelligenza artificiale: i ricercatori svilupparono programmi che potevano risolvere problemi complessi come il gioco degli scacchi e la traduzione automatica.
Tuttavia, l’entusiasmo fu presto frenato negli anni ’70 e ‘80, quando diventò evidente che i progressi erano più lenti del previsto. La validità delle analisi e dei principi teorici erano avanti anni luce, ma la mancanza di potenza di calcolo e strumenti di stoccaggio dei dati limitati, portò a una fase di delusione nota come il “Primo Inverno dell’IA”. Aspettative troppo elevate portarono a tagli di finanziamenti e un generale scetticismo.
Tra gli anni ’90 e i 2000: un nuovo capitolo per l’intelligenza artificiale
L’aumento della potenza computazionale e l’accumulo sempre maggiore di grandi quantità di dati hanno contribuito a una rinascita dell’IA. L’evoluzione delle reti neurali artificiali, del machine learning e del deep learning hanno reso possibile affrontare problemi precedentemente irrisolvibili.
Il ventunesimo secolo ha visto l’intelligenza artificiale emergere come una forza motrice in numerose industrie, trasformando anche la quotidianità.
Alcuni esempi che ci circondano?
- Assistenti virtuali come Siri, Alexa e Google Assistant sono strumenti di uso comune, grazie alla loro capacità di comprensione del linguaggio naturale;
- le Raccomandazioni di Contenuti in piattaforme come Netflix, Amazon e Spotify;
- il Riconoscimento Facciale;
- il rilevamento delle frodi finanziarie attraverso l’analisi di big data;
- la guida autonoma, su cui l’industria automotive sta investendo moltissimo negli ultimi anni.
L’intelligenza Artificiale è ora una realtà che sta trasformando il mondo in modi che non avremmo mai potuto immaginare. L’importante è affrontare le sfide e garantire che sia utilizzata per il bene e per il progresso dell’umanità.
A tal proposito L’Unione Europea e la Cina hanno già elaborato una normativa a tutela dei cittadini, per assicurarsi che i sistemi di intelligenza artificiale utilizzati siano sicuri, trasparenti, tracciabili, non discriminatori e rispettosi dell’ambiente.
Di qualche settimana fa, inoltre, l’AI Insight Forum di Washington, un tavolo di lavoro promosso dal Governo degli Stati Uniti a cui hanno partecipato i boss di Meta, OpenAI, Google e X, le quattro Bigh tech leader del settore, tutte concordi nel voler impostare un sistema di regolamentazione per fermare possibili usi smodati dell’intelligenza artificiale e delle opportunità ad essa collegate.
Ora quello che ci resta da capire è: “come funziona questa tecnologia?”
Possiamo già anticipare che uno dei motori di questa tecnologia è il Machine Learning, ma di questo ne parleremo nel prossimo articolo.