cambiamento e innovazione

L’inquinamento: il nostro impatto sul Pianeta Terra

L'inquinamento è uno dei problemi più complessi e rilevanti degli ultimi decenni con gravi conseguenze per la salute umana e per l'intero ecosistema. Approfondirne le cause e prestare la dovuta attenzione è fondamentale per affrontare i suoi effetti e lavorare verso un ambiente più sano e sostenibile.

Cos’è l’inquinamento e da che cos’è composto?

La sua definizione può apparire scontata dalla maggior parte delle persone; tuttavia, risulta spesso oggetto di proprie interpretazioni. L’inquinamento può essere definito come l’introduzione o la presenza di sostanze dannose o indesiderate nell’ambiente. Queste sostanze, chiamate inquinanti, possono essere prodotte da attività umane come l’industria, l’agricoltura intensiva, i trasporti, ma anche da eventi naturali come eruzioni vulcaniche o incendi forestali. Le sostanze inquinanti possono essere classificate in base alla loro composizione, allo stato fisico (solidi, liquidi o gassosi) o in base alla loro reattività in atmosfera.

 

L’inquinamento oggi 

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescita esponenziale dell’inquinamento in tutto il mondo.

Molte nazioni in via di sviluppo hanno conosciuto un rapido aumento dell’industrializzazione, con conseguente incremento delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico. Inoltre, la crescita demografica, l’aumento del consumo di risorse e il continuo sviluppo urbano hanno contribuito ad intensificare il problema.

Quali sono le principali tipologie di inquinamento?

  • Inquinamento dell’aria:

L’inquinamento atmosferico è uno dei tipi di inquinamento più diffusi e dannosi per l’ambiente e la salute umana. Le centrali termoelettriche a combustibile fossile, come quelle a carbone o a gasolio, sono una delle principali fonti di emissioni atmosferiche. Queste centrali producono emissioni di gas a effetto serra, come l’anidride carbonica (CO2), ma anche inquinanti come il biossido di zolfo (SO2) e gli ossidi di azoto (NOx). Le raffinerie di petrolio sono altamente inquinanti a causa degli idrocarburi volatili (VOCs), diossine e altri inquinanti atmosferici prodotti durante i processi di raffinazione.

L’Industria metallurgica invece, specialmente quella dedicata alla lavorazione dell’acciaio e l’alluminio, può contribuire all’inquinamento atmosferico a causa delle emissioni di particolato fine (PM2,5), diossido di zolfo (SO2) e altri composti chimici tossici. Le industrie chimiche produttrici di solventi e plastica invece, già dal 1990 hanno ridotto sensibilmente gli effetti negativi, grazie alla diminuzione del tenore di COV nelle vernici e nelle lacche.

Il settore dei trasporti, infine, è responsabile di una parte significativa delle emissioni di gas serra e dell’inquinamento atmosferico, Italia compresa. Le auto, i camion, i treni e gli aerei emettono biossido di carbonio (CO2), ossidi di azoto (NOx) e particolato fine (PM2,5).

Il tema dei trasporti e della logistica sostenibile appare quindi fondamentale per contribuire a migliorare l’inquinamento atmosferico.

  •  Inquinamento idrico:

L’inquinamento delle acque è causato principalmente da scarichi industriali, agricoli e urbani che contengono sostanze chimiche, nutrienti e rifiuti. Questi contaminanti possono infestare fiumi, laghi, mari e falde acquifere, mettendo a rischio sia la fauna che l’approvvigionamento idrico per gli esseri umani.

L’Italia è uno dei Paesi con il maggior traffico marittimo nel Mediterraneo. Le navi commerciali, specialmente quelle che operano nel trasporto di merci, sono responsabili dell’inquinamento marino attraverso i rifiuti solidi e liquidi che vengono scaricati in mare, incluso il rilascio di sostanze chimiche nocive e idrocarburi durante le operazioni di carico, scarico e manutenzione. L’industria del turismo marittimo, come crociere e diporto, non è da meno con lo scarico di acque reflue non trattate, l’accumulo di rifiuti plastici e l’uso di sostanze chimiche nocive nella manutenzione delle imbarcazioni.

Infine, è importante citare il settore dell’agricoltura. Anche se non è un’industria in senso stretto, l’agricoltura intensiva può contribuire all’inquinamento attraverso il deflusso delle acque piovane che trasportano fertilizzanti, pesticidi e altri inquinanti nel mare.

I principali inquinanti idrici includono:

  • Prodotti chimici industriali, come metalli pesanti (mercurio, piombo, cadmio) e solventi chimici
  • Nutrienti agricoli come nitrati e fosfati, provenienti da fertilizzanti e reflui animali
  • Rifiuti industriali, come oli, solventi, pesticidi e detergenti
  • Microbi patogeni, come batteri, virus e parassiti, provenienti da scarichi fognari e discariche di rifiuti.
  • Inquinamento del suolo:

L’inquinamento del suolo è causato da varie attività umane, come l’agricoltura intensiva, l’accumulo di rifiuti e l’utilizzo di prodotti chimici tossici. Questi inquinanti possono persistere nel terreno per lungo tempo, contaminando le colture e avvelenando gli ecosistemi. L’inquinamento del suolo può anche portare alla perdita di biodiversità, all’erosione del suolo e alla diminuzione della fertilità.

Questi i più frequenti:

  • Prodotti chimici industriali, come solventi e prodotti chimici tossici
  • Rifiuti domestici e commerciali, come plastica non biodegradabile, rifiuti organici e batterie esauste
  • Prodotti chimici agricoli, come pesticidi e fertilizzanti.
  • Metalli pesanti, come piombo, mercurio, cadmio e arsenico.
  • Inquinamento acustico:

L’inquinamento acustico è il risultato di rumori e suoni indesiderati causati dal traffico, dalle attività industriali, dalle costruzioni e da altre fonti antropiche. Si tratta di un’eccessiva esposizione a suoni e rumori di intensità superiore ai 65 decibel (dB), soglia fissata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

L’eccessivo rumore può avere effetti negativi sulla salute umana, come problemi di udito, disturbi del sonno, stress e difficoltà di concentrazione. È proprio per questo che la tutela dall’inquinamento acustico è inserita tra i temi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

  • Inquinamento luminoso:

Se ne sta parlando solo negli ultimi anni, ma esiste davvero: l’inquinamento luminoso, ossia la sproporzionata illuminazione artificiale che inquina il cielo notturno. Questo fenomeno riduce la visibilità delle stelle e degli astri, interferendo con l’osservazione astronomica e disturbando i cicli di sonno degli esseri viventi. Un aumento eccessivo dell’illuminazione notturna può avere impatti negativi sulla biodiversità, sugli animali notturni e sulle piante che richiedono periodi di oscurità per il loro ciclo di vita.

Il ruolo delle imprese

Come attori chiave dell’economia, le organizzazioni hanno un impatto significativo sull’ambiente attraverso le loro operazioni, i processi di produzione, l’approvvigionamento delle materie prime, la gestione dei rifiuti e la distribuzione dei prodotti. Come contribuire per un futuro migliore?

  1. Adozione di pratiche sostenibili. Come farlo? Utilizzando energie rinnovabili, ottimizzando l’uso delle risorse, promuovendo il riciclo e la riduzione degli sprechi, e adottando politiche di sostenibilità aziendale.
  2. Approvvigionamento responsabile e sviluppo di prodotti sostenibili, riciclabili o biodegradabili, minimizzando l’uso di sostanze chimiche nocive. Necessaria la scelta di fornitori che rispettino standard ambientali e sociali, promuovendo la filiera corta e sostenibile.
  3. Coinvolgimento degli stakeholder come dipendenti, clienti, fornitori, le comunità locali e le organizzazioni no-profit. E’ importante per lo sviluppo di strategie e iniziative sostenibili che rispondano alle esigenze del business e dell’ambiente.
  4. Reporting e trasparenza: le aziende possono impegnarsi a comunicare in modo trasparente e trasmettere informazioni sulla loro performance ambientale, come la quantità di emissioni di gas serra, il consumo di energia, l’uso di acqua, la gestione dei rifiuti e altre metriche sostenibili.

 

Ognuno di noi ha un ruolo da svolgere nel ridurre il nostro impatto sull’ambiente e nel creare un futuro più pulito e sano per le generazioni future.

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