Secondo una ricerca della Society of Human Resource Management (SHRM) il 92% dei dipendenti considera fondamentali i benefit aziendali per la propria soddisfazione lavorativa. Quasi un terzo dei dipendenti ha inoltre confermato che tali benefici rientrano tra i criteri principali di scelta nella ricerca di una nuova occupazione così come di rimanere nel proprio posto di lavoro.
Ecco che costruire un piano di welfare aziendale per offrire beni e servizi utili ai dipendenti e alle loro famiglie diventa strategico per le aziende che vogliono trattenere i talenti e preservare la propria posizione sul mercato. Ma in cosa consiste il welfare aziendale e da dove partire per costruirne uno?
Tipologie di welfare aziendale
Negli anni le iniziative di welfare si sono moltiplicate, arricchendo la scelta di beni e servizi personalizzabili in base all’età, allo stile di vita e al tipo di nucleo familiare.
Le opzioni sono diverse. Un piano di welfare aziendale può includere fringe benefit, legati alla contrattazione individuale o collettiva – in aggiunta alla retribuzione stabilita dal contratto di lavoro, e flexible benefit, ovvero “flessibili” poiché il lavoratore può decidere i suoi beni e servizi tra quelli offerti dall’azienda, purché rispondano alle condizioni di utilità sociale per usufruire di sgravi fiscali e contributivi (voucher baby-sitter, assistenza anziani, convenzioni con palestre ecc).
Secondo una ricerca di Harris Interactive per Sodexo Benefits & Rewards Services Italia, i 10 benefit più richiesti nel 2022 da 4800 lavoratori, di cui 600 italiani, sono:
- Premi immediati, tra cui spiccano buoni spesa, viaggi, benessere (36%)
- Buoni pasto (30%)
- Bonus a lungo termine (24%)
- Assicurazione medica (23%)
- Mensa aziendale (23%)
- Benefit finanziari come fondo pensione oppure assicurazione sulla vita (22%)
- Agevolazione per gli abbonamenti dei mezzi pubblici (20%)
- Programmi di formazione per i lavoratori (20%)
- Flessibilità lavorativa e macchina aziendale (17%)
Ma perché un’azienda dovrebbe implementare un piano di welfare?
Welfare win-win: vantaggi per l’azienda e i dipendenti
Grazie alla definizione di un piano di welfare, l’azienda può beneficiare di importanti sgravi fiscali, riducendo i costi del personale del 30%. L’organizzazione può dedurre dall’imponibile del reddito d’impresa tutti i costi dei beni e servizi offerti ai suoi dipendenti agendo sui contributi INPS e premi INAIL, riducendo il cuneo fiscale.
Garantire ai propri dipendenti e alle loro famiglie beni e servizi che permettano maggiore benessere e un miglioramento della conciliazione dei tempi vita-lavoro aumenta la soddisfazione e la produttività, con una riduzione dell’assenteismo. Inoltre, un miglior ambiente lavorativo consente all’azienda di diventare un luogo di lavoro ambito, diminuire il turnover e aumentare la sua capacità di attrarre le migliori risorse nel proprio organico.
Implementare il piano di welfare in 4 step
Il piano di welfare è un momento importante per la vita aziendale, che deve essere programmato in ogni sua fase, dall’analisi alla condivisione, coinvolgendo tutti i livelli. I momenti principali sono quattro:
- Stabilisci il tuo obiettivo, se rendere più attrattiva la tua impresa per attrarre nuovi talenti, migliorare l’equilibrio vita-lavoro delle risorse o affinare la brand reputation con progetti sociali e sostenibili.
- Definisci budget e risorse a disposizione per il progetto, considerando il coinvolgimento di eventuali partner e l’implementazione di strumenti e piattaforme dedicate.
- Analizza la composizione demografica e territoriale dei dipendenti, indaga sulle reali esigenze con l’aiuto di un semplice e puntuale sondaggio che ti aiuterà a strutturare le iniziative in base ai bisogni rilevati.
- Condividi il progetto con i tuoi collaboratori, chiarisci e valorizza le convenienze d’accesso, illustra le modalità di gestione del piano.